Ascaris lumbricoides come infetta l’uomo

Ascaris lumbricoides come infetta l’uomo

Tra i diversi vermi parassiti in grado di infestare l’uomo bisogna segnalare l’ascaris lumbricoides, responsabile dell’ascaridiosi, un’infezione che può colpire altri mammiferi quali: maiale, cavallo, cane, gatto. L’ascaridiasi può essere contratta in caso di ingestione di alimenti contaminati in particolare da frutta e verdura dalle uova mature del verme; una volta ingerite le uova del parassita possono raggiungere l’intestino tenue ed una volta arrivate nella parte superiore del piccolo intestino si schiudono, lasciando fuoriuscire le larve che dopo aver perforato la parete intestinale hanno libero accesso al flusso ematico. Le larve del patogeno attraverso il torrente sanguigno raggiungono il cuore destro che attraverso le sue contrazioni favorisce il loro transito sino ai capillari polmonari, in questa sede l’ascaris lumbricoides si insedia avviando il proprio ciclo di sviluppo; a distanza di una decina di giorni i vermi hanno raggiunto la loro piena maturità e sono in grado di risalire l’albero respiratorio fino a raggiungere il retrobocca, qui vengono spontaneamente ingeriti oppure  eliminati, ricomincia il percorso dal piccolo intestino in questo modo i parassiti completano la loro maturazione divenendo esemplari adulti nel giro di due o tre mesi, segue  l’accoppiamento tra maschio e femmina con la conseguente deposizione di uova, che vengono poi emesse con le feci e disperse nel suolo, dove in condizioni climatiche adatte possono sopravvivere a lungo prima di essere ingerite attraverso l’acqua oppure i vegetali.

Ascaridiosi manifestazioni

ascaris lumbricoides
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Per evitare l’ascaridiosi è necessario seguire una corretta prevenzione che si basa sul rispetto delle norme igieniche per cui occorre lavare e cuocere accuratamente i vegetali prima del loro consumo in quanto il calore è in grado di uccidere le uova di ascaris lumbricoides. Il soggetto affetto da ascaridiosi risente di sintomi specifici a livello gastrointestinale quali: dolori addominali, nausea, vomito, diarrea alternata a stipsi; nel caso in cui il verme si sposta all’interno del tubo digerente risalendo fino al fegato si possono verificare episodi di ostruzione delle vie biliari a cui si associano manifestazioni quali: dolori acuti, ittero da stasi, calcolosi, epatiti e colecistiti acute. Allo stadio iniziale quando le larve sono localizzate nelle vie respiratorie, il soggetto lamenta tosse stizzosa e dolore toracico, durante l’emissione di colpi di tosse si possono espellere gocce di sangue; nei casi più gravi l’infestazione da parassiti può provocare la necrosi del tessuto interessato da ostruzione persistente, un’evenienza che può causare la perforazione dell’organo. Una volta diagnosticata l’ascaridiosi attraverso l’esame delle feci, è bene seguire un’adeguata terapia antibiotica, quando però la cura farmacologica non risolver la patologia è necessario un intervento chirurgico.