Escherichia coli batteriemia: di cosa si tratta
L’ Escherichia coli è il batterio più comunemente rilevato nelle emocolture nei casi di batteriemia, una condizione patologica con cui si segnala la presenza di batteri nel circolo del sangue in seguito al focus infettivo che può causare il quadro clinico di diverse malattie infettive quali: polmoniti, meningiti, enteriti, endocardite. La batteriemia si viene ad evidenziare in ambito medico come una complicanza associata a diversi focolai infettivi con sede limitrofa al sistema circolatorio, in presenza di una malattia infettiva si può verificare il passaggio di batteri nel sangue durante la fase precoce di invasione che anticipa il processo di colonizzazione batterica di un organo, in alcuni casi si può verificare la diffusione dell’infezione in altre sedi dell’organismo. La batteriemia da Escherichia coli si verifica spesso senza un’evidente via di accesso e può avere delle modalità di manifestazione differenti, visto che può evidenziarsi in maniera transitoria o persistente con sequele sistemiche, in alcuni casi la condizione si presenta come asintomatica, quando invece determina sintomi allora il paziente può presentare una febbre leggera a cui si associano altre manifestazioni più o meno severe quali: tachipnea, brividi, nausea, vomito, alterazione del sensorio, ipotensione, dolori addominali, diarrea.
Diagnosi e terapia in caso di batteriemia
In ambito clinico sono frequenti i casi di batteriemie nosocomiali, quelle associate a cure sanitarie ma anche le condizioni che colpiscono i neonati prematuri. Per diagnosticare questa condizione patologica si esegue un’emocoltura, se il risultato è positivo ciò non è sempre indice di una batteriemia vera, potrebbe trattarsi infatti di una contaminazione del campione, per distinguere una batteriemia vera da una contaminazione è necessario quindi adottare dei criteri clinici e microbiologici specifici. In caso di batteriemia accertata il paziente viene sottoposto ad un’adeguata terapia antibiotica scelta in base ai dati forniti dall’antibiogramma, talvolta può essere necessario il drenaggio chirurgico degli ascessi.