
Escherichia coli produttori di Shiga-tossine
La virulenza dei batteri è da ascrivere alla loro capacità di produrre delle tossine, nel caso del gruppo patogeno dell’Escherichia coli produttori di Shiga-tossine si tratta di alcune sostanze nocive capaci di arrecare danni severi alle mucose dell’apparato digerente ed anche a livello dei reni. Questa classe di Escherichia coli STEC determina il quadro clinico di una sintomatologia di tipo gastrointestinale caratterizzata da attacchi di tipo diarroico, nel corso dell’evacuazione si riscontrano po tracce di sangue; talvolta l’infezione batterica può evolvere provocando il quadro clinico dell’insufficienza renale, una condizione patologica che tende a colpire maggiormente i bambini piccoli oppure i pazienti con il sistema immunitario compromesso. La gravità della diarrea è dipendente da diversi fattori tra cui il tipo di tossina Shiga prodotta e da altre caratteristiche di virulenza dei batteri, non bisogna poi trascurare l’età del paziente e la dose infettante sviluppata dal patogeno che può rendere la malattia clinica particolarmente severa. La principale via di propagazione dell’infezione è rappresentata da alcuni alimenti ma anche dall’acqua che possono venir contaminati dal patogeno, la diffusione del contagio può avvenire anche per contatto con una persona infetta oppure attraverso il contatto con gli animali portatori del batterio.
Il quadro clinico dell’infezione

I patogeni di Escherichia coli in grado di produrre tossine Shiga possono dunque causare gravi malattie intestinali ma anche sistemiche ed in particolare intervengono due tipi di tossina Shiga (Stx1 e Stx2 ) nelle infezioni che colpiscono l’uomo. Una volta che è stata conferma l’infezione è bene intervenire adeguatamente per risolvere i sintomi, per quanto riguarda il trattamento delle infezioni da STEC si basa principalmente sulla reidratazione, invece la cura di tipo antibiotico è spesso controindicata in quanto può attivare il rilascio di tossina Shiga aggravando seriamente le condizioni del soggetto infettato, in tal caso il quadro clinico può evolvere nella sindrome emolitico-uremica.