L’escherichia coli in gravidanza pericolosa solo se…
Le infezioni che si potrebbero avere in gravidanza non hanno caratteristiche diverse rispetto alle stesse patologie che si presentano nelle donne non gravide. La particolarità consiste nel fatto che alcune infezioni (rosolia, influenza, toxoplasmosi, ecc ) , portano solo piccoli fastidi alla madre mentre potrebbero provocare gravissimi danni al feto, per sua natura con scarse difese immunitarie e dotato di grande recettività tissutale. L’escherichia coli in gravidanza potrebbe essere pericolosa, se non viene riconosciuta e trattata dovutamente. Per riconoscere i sintomi dell’escherichia coli visita la pagina : i-sintomi-escherichia-coli-possono-essere-riconosciuti-da-tutti oppure la pagina: infezione-vie-urinarie-escherichia-coli.
In gravidanza potrebbero però essere davvero tante le infezioni che possono danneggiare il feto. La febbre ad esempio può rappresentare un pericolo per il feto.
La febbre in generale mette in moto una serie di meccanismi di difesa nell’organismo. Essa è ben tollerata dalla futura mamma, ma provoca contrazioni dell’utero, é queste potrebbero portare al parto pretermine, o addirittura alla morte fetale e all’aborto. La situazione si aggrava notevolmente se l’infezione è contratta nel primo trimestre di gravidanza.
Stato gravidico? Presta maggiore attenzione.
L’escherichia coli in gravidanza è molto frequente e non provoca solitamente problemi al feto. Ma come qualsiasi disturbo, anche se lieve, deve essere comunicato al proprio ginecologo, per valutarne bene i rischi e le possibili cure. Una regola vale sempre: in gravidanza niente bisogna dare per scontato!
Lo stato gravidico (ipoproteinemia gravidica, la carenza di ferro e la ridotta capacità espansiva dei polmoni conseguente al sollevamento del diaframma) espone la donna maggiormente alle infezioni . Le vie di diffusione tra la mamma ed il feto sono quelle di tipo ematiche transplacentari e quelle di contiguità per via ascendente vaginale.
La placenta, ricca di per sé di anticorpi e leucociti, rappresenta una buona barriera contro le infezioni ma non è logicamente una cerniera a chiusura ermetica e inoltre, dopo il quarto mese di gravidanza , subisce una diminuzione progressiva delle cellule denominate di Langhans con creazione di varchi nel rivestimento attraverso i quali avviene il passaggio di molti agenti patogeni.
Nei primi tre mesi il passaggio trans-placentare è possibile invece solo per alcuni tipi di virus: il virus della poliomielite, virus della rosolia o batteri in caso di setticemia.
Il liquido amniotico ha un’attività batteriostatica, ma tale attività diventa efficace e consistente solo dopo la 31a settimana di gravidanza.