Treponema quali infezioni può causare

Treponema come si comporta da patogeno

Tra i batteri responsabili di infezioni nell’uomo il Treponema è un genere di batteri della famiglia delle Spirochaetaceae che comprende alcune specie che si comportano da commensali per l’uomo, risiedendo nel tratto gastrointestinale ed urogenitale, ed altre che invece si comportano da patogeni e quindi sono responsabili di specifiche condizioni patologiche. Le specie patogene sono responsabili di un gruppo di malattie chiamate trepomatosi che possono colpire l’uomo ma anche alcuni animali, con focus infettivi a livello della bocca, dell’intestino e delle regioni genitali. Tra le diverse tipologie del batterio che vengono comunemente classificate ci sono: il Treponema pertenue, responsabile della framboesia; il Treponema carateum agente patologico della pinta; il Treponema endemicum causa la sifilide endemica; il Treponema pallidum responsabile del quadro clinico della sifilide.

La trasmissione della sifilide

Treponema
Treponema

Anche se la maggior parte delle specie del genere Treponema attivano una forma di commensalismo innocuo con l’ospite, il Treponema pallidum si dimostra alquanto virulento. Tra le infezioni da ascrivere a questo batterio va precisato che il tipo Treponema pallidum causa l’insorgenza della sifilide, un’infezione a trasmissione sessuale che può essere attaccata anche attraverso un’altra modalità di trasmissione ossia tramite la placenta della madre al feto, quindi la trasmissione può avvenire in determinate fasi della gravidanza, la malattia acquisita dal nascituro si definisce sifilide congenita. Dal momento che sussiste una stretta connessione tra sifilide ed il rischio di contrarre l’HIV, i sifilitici sono invitati a sottoporsi agli accertamenti necessari per appurare l’eventuale concomitante infezione da HIV, per cui dopo la diagnosi della sifilide si deve intervenire prontamente per risolvere l’infezione venerea e poi accertare la risoluzione. Per diagnosticare l’infezione da Treponema pallidum si deve esaminare il fluido proveniente da un’ulcera al microscopio, i dati raccolti possono poi essere confrontati con le analisi del sangue che consentono di ricercare la presenza di specifici anticorpi.