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Escherichia coli dispositivi di attacco

Escherichia coli dispositivi di attacco

La capacità di un batterio come l’Escherichia coli di attivare un’infezione è legata a degli specifici dispositivi di attacco con cui si manifesta la stessa patogenicità del batterio, una caratteristica da ascrivere principalmente alla struttura della sua parete cellulare dove albergano gli antigeni. Il primo meccanismo con cui si innesta la capacità aggressiva del batterio è rappresentata dalle proteici H, presenti sulle strutture che favoriscono il movimento e l’adesione alle cellule vescicali. Per cui la presenza di fimbrie o pili determina l’attivazione di focus infettivi tramite il meccanismo di adesione che a sua volta favorisce la colonizzazione e la produzione di proteine che manifestano attività cito- ed entero-tossiche. Un’altra fonte di patogenicità è riconducibile alla sostanza K che circonda il batterio favorendo la sua capacità di annullare il processo di fagocitosi riuscendo così ad eludere le difese immunitarie dell’organismo in risposta all’aggressione batterica che ha attivato l’infezione. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Escherichia coli patogenicità: gli antigeni.

Come avviene la contaminazione

Un terzo dispositivo di aggressione messo in atto da un batterio come l’Escherichia coli è quello relativo all’antigene somatico 0, che costituisce l’endotossina in grado di affondare nel corpo batterico determinando in questo modo diverse manifestazioni di natura infettiva. Quando l’Escherichia coli penetra nell’organismo dell’ospite, prima di attivare l’infezione vera e propria genera una serie consequenziale di processi che vanno ad articolare la fase di contaminazione che si articola nelle seguenti tappe: adesione; invasione; produzione di metaboliti; secrezione di tossine enzimi degradativi tossine tipo A-B; produzione di endotossine e superantigene; avviene in seguito l’induzione dell’infiammazione; il batterio resiste alla fagocitosi ed alle diverse forme di protezione del sistema immunitario; in molti casi il batterio evidenzia una resistenza nei confronti degli antibiotici che dovrebbero debellarlo. Maggiori notizie si trovano su Escherichia coli trattamento antibiotico.

Redazione

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