La capacità di un batterio come l’Escherichia coli di attivare un’infezione è legata a degli specifici dispositivi di attacco con cui si manifesta la stessa patogenicità del batterio, una caratteristica da ascrivere principalmente alla struttura della sua parete cellulare dove albergano gli antigeni. Il primo meccanismo con cui si innesta la capacità aggressiva del batterio è rappresentata dalle proteici H, presenti sulle strutture che favoriscono il movimento e l’adesione alle cellule vescicali. Per cui la presenza di fimbrie o pili determina l’attivazione di focus infettivi tramite il meccanismo di adesione che a sua volta favorisce la colonizzazione e la produzione di proteine che manifestano attività cito- ed entero-tossiche. Un’altra fonte di patogenicità è riconducibile alla sostanza K che circonda il batterio favorendo la sua capacità di annullare il processo di fagocitosi riuscendo così ad eludere le difese immunitarie dell’organismo in risposta all’aggressione batterica che ha attivato l’infezione. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Escherichia coli patogenicità: gli antigeni.
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